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Santa Lucia e l'indissolubile legame con Venezia

In quanti conosciamo il detto “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”? Ecco, questo famoso modo di dire però, al giorno d'oggi, non è propriamente corretto perchè risale al periodo fino al 1582, quando il solstizio d’inverno cadeva appunto il 13 dicembre. In quello stesso anno Papa Gregorio XIII riformò il calendario, perché non era più corrispondente alla realtà. Fu, quindi, adottato un calendario, dove i calcoli della scienza, collocano il giorno più breve in corrispondenza del solstizio d’inverno, che cade tra il 21 e il 22 dicembre.


Ma chi è Santa Lucia?

Ci sono varie leggende che raccontano di questa famosa santa generosa con tutti i bambini.



La prima narra di una piccola e bella fanciulla di nome Lucia, figlia di un ricco nobile di Siracusa. Fin dalla tenera età Lucia capì che la sua vocazione era legata a Dio, ma i genitori, totalmente contrari, vollero sposarla con un giovane pagano. Al suo rifiuto, i genitori si infuriarono tanto da punirla strappandole gli occhi e facendola uccidere. Una volta defunta, Lucia salì in cielo e conquistò con i suoi modi affabili tutti i santi, compreso lo scontroso S. Pietro. Lucia era molto triste perchè voleva aiutare la sua amata Sicilia e i suoi poveri abitanti. San Pietro si commosse e decise di chiedere a Dio se fosse possibile esaudire tale desiderio. Con una chiave dorata concessa dal Signore, i due aprirono una finestrella sul mondo, da dove poter vedere Siracusa: dapprima la fanciulla sembrava molto felice, ma ben presto iniziò di nuovo ad affligersi alla vista del suo popolo che veniva vessato da ingiustizie e povertà. Quando Dio se ne accorse, la fece Santa e la incaricò di prendersi cura dei bambini, per dar loro un po' di gioia e serenità. Così, aiutata dall'asino di San Pietro, caricò in groppa tutti i giocattoli ed iniziò a distribuirli rendendo felici tutti i bimbi e le loro famiglie.


Secondo un’altra leggenda diffusa a Verona, verso il XIII secolo in città c’era una grave ed incurabile epidemia di “male agli occhi” che aveva particolarmente colpito i bambini. La popolazione allarmata, aveva allora deciso di chiedere la grazia a Santa Lucia, compiendo un pellegrinaggio a piedi scalzi e senza mantello, fino alla chiesa di S. Agnese, dedicata alla martire siracusana. A causa del freddo però, i bambini si rifiutarono inizialmente di partecipare al pellegrinaggio. Per risolvere la situazione i genitori promisero loro che, se avessero ubbidito accettando di unirsi nella processione a piedi scalzi, la Santa avrebbe fatto trovare, al loro ritorno, numerosissimi doni. I bambini accettarono felici, l’epidemia terminò subito e da quel momento in poi è rimasta la tradizione il 13 dicembre di portare in chiesa i bambini per ricevere una benedizione degli occhi.


La festa di Santa Lucia è molto diffusa nel Nord Italia, specialmente in Veneto, Lombardia, Trentino, Friuli ed Emilia Romagna. I bambini le scrivono una letterina, dicendo che sono stati buoni e si sono comportati bene per tutto l’anno, e chiedendo in regalo dei doni. Preparano del cibo e delle carote sui davanzali delle finestre, per attirare la Santa e il suo asinello e poi vanno a letto.


Ma cosa lega Santa Lucia di Siracusa a Venezia?

Originariamente le spoglie di Santa Lucia erano custodite a Siracusa, città natale della Santa, e qui rimasero per diversi secoli dopo la sua morte. Successivamente, durante le invasioni arabe dell’878, il corpo fu spostato in un luogo segreto perché fosse al riparo dagli attacchi. Nel 1040 poi, le spoglie della Santa vennero traferite a Costantinopoli, per poi essere spostate definitivamente a Venezia nel 1204, dopo la conquista di Costantinopoli da parte della Serenissima; il luogo designato per ospitare le reliquie fu la Chiesa di San Giorgio Maggiore ma nel 1861 fu abbattuta per offrir spazio all’attuale stazione ferroviaria che ancor oggi ne conserva il nome. Le spoglie della santa furono portate nell’attuale teca nel 1863 nella Chiesa di San Geremia che si trova nel Sestiere di Cannaregio ed affaccia sul Canal Grande, vicino alla Stazione ferroviaria.


Non tutti sanno – anche se i Veneziani se lo ricordano bene – che le spoglie della santa sono stato motivo di trafugazione nel 1981, con un’azione fulminea e a mano armata, per poi chiedere un riscatto. Provvidenzialmente le spoglie della santa furono recuperate dalla polizia proprio nella data della sua celebrazione, il 13 dicembre dello stesso anno.


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